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      Trenta fiori di piante autofecondate furono fecondate nuovamente da se stesse. Otto di loro col polline dello stesso fiore, il resto col polline d'un altro fiore dello stesso piede, e queste produssero 22 capsule, contenenti in media 35,95 semi, con un massimo di 61. - Giudicando dal numero dei semi prodotti per ciascuna capsula, noi vediamo che le piante incrociate, avendo subìto un nuovo incrocio, furono più produttive che le piante autofecondate, di nuovo fecondate direttamente, e ciò nella proporzione di 100 a 65. I due gruppi di piante incrociate ed autofecondate, avendo vegetato agglomerate in ciascuna serie, produssero capsule meno belle, e minor numero di semi che non avessero fatto i loro genitori.
      Piante incrociate ed autofecondate della seconda generazione. - I semi incrociati ed autofecondati, provenienti da piante incrociate ed autofecondate della precedente generazione, furono seminati in punti opposti di due vasi; ma le pianticine non ne furono abbastanza diradate. Ne derivò che i due gruppi crebbero irregolarissimi, e che la maggior parte delle autofecondate morirono soffocate poco dopo. Le mie misure furono adunque incompletissime. Da principio le pianticine incrociate parevano le migliori, perchè quand'esse avevano raggiunto in media approssimativa 0m,125 di altezza, le avversarie ne misuravano appena 0m,100. In ambi i vasi fiorirono prima le incrociate. Le due maggiori infiorescenze nelle piante incrociate dei due vasi, misurarono 0m,425 e 0m,412 in altezza, e le due più grandi delle autofecondate 0m,262 e 0m,225, cioè come 100 sta a 58. Ma questa proporzione dedotta dall'esame di due coppie di piante, non è affatto degna di fiducia, e non l'avrei data se non l'avessi appoggiata ad altri risultati.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584