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      E più ancora, la discendenza delle piante autofecondate incrociate con una delle piante incrociate della stessa origine, sebbene i due gruppi fossero stati lungo tempo nelle stesse condizioni, aumentò considerevolmente in fecondità, come lo attestano le stesse due prove.
      Concludendo, sarà bene ripetere, per ciò che riguarda la fecondità di questi tre gruppi di piante, che i loro fiori furono lasciati in balìa degli insetti e furono da questi senza dubbio incrociati, come si può arguire dal numero di buone capsule prodotto. Queste piante provennero tutte dalla stessa pianta madre, e la notevole differenza che esiste nella loro fecondità dev'essere attribuita alla natura del polline impiegato nel fecondare i loro genitori. Quanto alla differenza nella natura del polline, essa dev'essere attribuita al diverso trattamento, al quale erano stati sottoposti i genitori produttori del polline, durante le molte generazioni anteriori.
      Colore dei fiori. - I fiori prodotti dalle piante dell'ultima delle quattro generazioni, ebbero un colore uniforme nelle sue tinte, come quelli delle specie selvatiche; o rosa o rosa pallido. Nel Mimulus e nell'Ipomaea, si riferirono fatti analoghi osservati in più generazioni autofecondate. I fiori delle piante inter-crociate della quarta generazione furono anch'essi di un colore quasi uniforme. D'altra parte, i fiori delle piante Londra-incrociate, o di quelli ottenuti dall'incrociamento col nuovo piede che portava dei fiori d'un cremisi cupo, variarono molto in colore, come si prevedeva, perchè così avviene ordinariamente nelle pianticine di garofano.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Mimulus Ipomaea Londra-incrociate