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      Ma le piante, che al colore dei fiori riproducevano la varietà paterna (Dama imbellettata), furono conservate e posti in osservazione i loro semi. La state seguente furono ottenute parecchie piante da questi grani, ed essi rassomigliavano ordinariamente al loro avo (Dama imbellettata), ma la maggior parte avevano le ali della corolla striate e picchiettate di oscuro; alcuni avevano le loro ali d'un porpora chiaro collo stendardo d'un cremisi più carico, che nella Dama imbellettata, benchè formassero una nuova sotto-varietà. Fra queste piante, una sola ve ne fu con fiori porporini simili a quelli dell'avo, ma con petali striati d'un colore più pallido; queste furono escluse. Alcuni semi delle precedenti piante furono nuovamente messi in osservazione, e le pianticine così ottenute rassomigliavano ancora alla Dama imbellettata, cioè all'avo, ma esse variarono ancora molto perchè lo stendardo variava tra il color rosso carico e rosso chiaro, e in molti casi fu picchiettato di bianco: le ali poi variavano dal bianco al porpora; la carena fu sempre quasi bianca.
      Siccome non si può scoprire nessuna variazione di questa specie nelle piante ottenute da grani i cui generatori hanno vegetato vicinissimi per più generazioni, non possiamo concludere ch'esse non hanno potuto essere state incrociate. Ciò che si vide per occasione si è che una serie di piante essendosi ottenuta da una varietà di semi, ne venne un'altra reale varietà della specie stessa. Per esempio in una lunga serie di Scarlatte (i semi erano stati raccolti con cura, per questa esperienza, sopra degli Scarlatti) ne vennero due Porpora e due Dame imbellettate.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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