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      Le piante incrociate diedero infatti, nella serra, trentacinque baccelli e le autofecondate trentadue.
      Alcuni semi, prodotti dai fiori di questi due gruppi di piante, furono posti in osservazione, allo scopo di verificare se le pianticine che ne deriverebbero ereditassero qualche differenza in sviluppo o in vigore. Resta pertanto stabilito che i due gruppi di piante, adoperati nell'esperienza seguente, sono d'origine autofecondata, ma che in uno dei gruppi le piante sono figlie del soggetto che aveva subėto l'incrociamento nelle due generazioni precedenti, mentre che anteriormente esse erano state autofecondate per pių generazioni, e che nell'altro gruppo esse sono figlie di piante che non erano state incrociate per parecchie anteriori generazioni; queste sementi germogliarono nella sabbia e furono collocate per coppie in quattro vasi. Misurate a completo sviluppo, diedero le dimensioni segnate nella Tabella LVI.
      L'altezza media di sette piante autofecondate (discendenti da piante incrociate) č qui di 1m,789, e quella di sette autofecondate (discendenti da piante autofecondate) di 1m,613, cioč nella proporzione di 100 a 90. - Le piante autofecondate provenienti da altre autofecondate furono pių cariche di baccelli (trentasei) che le autofecondate nate da incrociate, che ne produssero soltanto trentuna.
      Alcuni semi di questo stesso gruppo furono seminati negli angoli opposti d'una larga cassa, nella quale aveva da lungo tempo vegetato una Brugmansia, e in cui la terra era stata per modo depauperata, che alcuni semi d'Ipomaea purpurea avevano appena potuto svilupparsi.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Tabella LVI Brugmansia Ipomaea