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      Veniamo ora alle altre pianticine ottenute dal secondo generatore B.
      Le sette piante incrociate (due di loro morirono) toccano qui un'altezza media di 1m,769, e le nove autofecondate di 1m,776, cioè come 100 a 101. In quattro di questi cinque vasi, un'autofecondata fiorì prima di tutte le incrociate. Per cui, all'opposto di ciò che è avvenuto nel caso precedente, le piante autofecondate furono, sotto un certo aspetto, un po' superiori alle incrociate.
      Se noi consideriamo frattanto le piante incrociate ed autofecondate di tre generazioni prese insieme, troviamo nella loro altezza relativa grandissime differenze. Nella prima generazione le piante incrociate furono inferiori alle autofecondate come 100 a 178, e i fiori dei primi generatori incrociati col polline d'una pianta distinta produssero assai meno semi che i fiori autofecondati; nella proporzione di 100 a 150. Ma un fatto strano è questo, che le piante autofecondate sottoposte ad una gara accanitissima con le incrociate, non ebbero, per due volte, nessun vantaggio su di queste. L'inferiorità delle incrociate di questa prima generazione non può essere attribuita nè alla immaturità dei semi, perchè, per mia parte, li ho attentamente esaminati; nè ad alcun danno sofferto dai semi stessi in qualche capsula, perchè avendo mescolato insieme il contenuto di dieci capsule incrociate, ne presi a caso quelli che dovea seminare. Nella seconda generazione le pianticine incrociate e le autofecondate toccarono press'a poco una eguale altezza.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584