Alcuni semi delle due piante furono seminati in punti opposti di due vasi; le pianticine furono diradate in modo che ne restasse un numero eguale dall'una e dall'altra parte; ma erano parecchie. Tali piante furono obbligate ad una severa lotta reciproca, e ad un nutrimento assai povero. I grani restanti furono seminati all'aperto in ottima terra e in due lunghe file, non contigue, in maniera che erano in buone condizioni e fuori della lotta reciproca. I semi autofecondati collocati in piena terra nacquero assai male. Rimovendo qua e là la terra si trovò che avevano germogliato e ch'eran poi morti, ciò che non si era mai visto per lo innanzi. In causa del gran numero di pianticine che per ciò morirono, le sorviventi restarono assai rade, ed ebbero così un grande vantaggio sulle incrociate che erano, per lo contrario, agglomerate fra loro. Le pianticine furono, durante l'inverno, protette da un coperto di paglia, e quelle dei due grandi vasi, furono chiuse in serra.
TABELLA XCVI. - Beta vulgaris.
Numero dei vasiPiante incrociate
Piante autofecondate
metrimetri
I.
0,868
0,900
0,750
0,503
0,843
0,806
0,862
0,800
II.
1,059
1,053
1,828
0,662
0,781
0,731
0,825
0,506
Totale
6,816
5,961
Queste ultime non erano differenti fra loro, fino alla seguente primavera, cioè finchè cominciarono a crescere; poscia qualche incrociata cominciò a pigliare il sopravvento sulle autofecondate. A piena fioritura, misurai i loro assi fiorali ed eccone nella precedente Tabella XCVI le proporzioni ottenute.
L'altezza media delle otto incrociate è qui di 0m,852, quella delle autofecondate 0m,746, cioè come 100 sta a 87.
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Tabella XCVI
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