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      Io meravigliai adunque nel vedere che le piante incrociate non si sviluppano con maggior vigorìa delle autofecondate; ma ottenni però un gran numero di piante malgrado la difficoltà che offre questa specie per gli esperimenti. I semi, compresi quelli che furono macerati a lungo nell'acqua, non germogliarono bene nella pura sabbia; e quelli seminati nei vasi (come fui costretto a fare) nacquero a intervalli di tempo irregolarissimi; per cui fu assai difficile d'aver pianticine contemporanee, e molte di esse dovettero essere sradicate ed escluse. Continuai le mie esperienze per tre successive generazioni, e in ciascuna, le piante autofecondate furono nuovamente autofecondate, essendo stati i loro genitori probabilmente autofecondati per più generazioni anteriori. In ciascuna generazione le piante incrociate furono pure fecondate col polline di un'altra pianta incrociata.
      I fiori che furono incrociati per tre generazioni seminati assieme, produssero maggior numero di capsule che i corrispondenti autofecondati. Contai i semi in quarantasette capsule incrociate, che ne contenevano in media 9,95, mentre che quarantotto capsule autofecondate ne contenevano in media 8,45, cioè in proporzione di 100 a 85.
      I semi provenienti da fiori incrociati non furono più pesanti, ma bensì un po' più leggeri che quelli delle autofecondate. - Confermai per tre volte questo fatto. - In un caso, pesai duecento di questi semi incrociati e cento e sei autofecondati, e il loro peso relativo fu in proporzione di 100 (per le incrociate) a 106, per le autofecondate.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584