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      Quando, in altre piante, i semi autofecondati furono più pesanti degli incrociati, era da attribuirsi alla scarsezza del numero prodotto dalle autofecondate, ed all'esser per ciò meglio nudriti. Ma nel caso presente i semi delle capsule incrociate furono divisi in due parti contenenti: 1o quelle che racchiudevano più di 14 semi; 2o quelle che ne racchiudevano meno, e i semi delle capsule più produttive erano anche i più pesanti, in modo che il fatto anteriormente riscontrato fu questa volta contraddetto.
      Siccome il polline vien deposto per tempo sul pistillo, e d'ordinario in contatto immediato collo stigma, alcuni fiori, ancora in bottone, furono evirati nelle mie prime esperienze o fecondati col polline d'una pianta distinta. Altri fiori furono fecondati col loro proprio polline. Dalle sementi così ottenute non riuscii ad avere che tre coppie di pianticine di eguale età. Le tre incrociate ebbero in media un'altezza di 0m,820, e le tre autofecondate di 0m,802; furono quindi pressochè eguali. Avendo ottenuto lo stesso risultato per tre generazioni, sarebbe inutile il riportare le varie altezze delle piante, e non ne darò che le medie.
      Per ottenere piante incrociate ed autofecondate della seconda generazione, incrociai alcuni fiori delle suddette piante incrociate, ventiquattro ore dopo che s'erano dischiusi, col polline d'una pianta distinta. Questo spazio di tempo non fu forse sufficiente a permettere che la fecondazione incrociata fosse efficace. Furono poi autofecondati alcuni fiori di piante autofecondate dell'ultima generazione.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584