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      Queste inter-crociate, nelle ultime generazioni diventarono più o meno affini. Essendo stati fecondati col polline preso sopra un nuovo ceppo, alcuni fiori di piante della nona generazione inter-crociate, se ne ottennero delle pianticine. Altri fiori di piante inter-crociate, furono fecondati col polline di un'altra pianta inter-crociata, e produssero così le pianticine della decima generazione inter-crociata. Queste due serie di pianticine furono poste in lotta reciproca, e differirono di molto in altezza e in fecondità. La discendenza provenuta da un incrocio con una nuova stirpe sorpassò, infatti, nell'altezza le piante inter-crociate nella proporzione di 100 a 78. La stessa differenza era stata press'a poco constatata (come 100 a 77) a vantaggio delle inter-crociate, paragonate a tutte le autofecondate delle dieci generazioni prese insieme. Le piante nate da un incrocio con un nuovo ceppo, furono ugualmente, in fecondità, superiori alle inter-crociate nella proporzione di 100 a 51: tale apprezzamento è basato sul peso relativo delle capsule seminifere prodotte da un egual numero di piante delle due serie, abbandonate le une e le altre alla fecondazione naturale. Giova osservare specialmente che nessuna pianta dell'una o dell'altra serie non fu prodotta dall'autofecondazione. Al contrario le piante inter-crociate erano state senza dubbio incrociate per le dieci generazioni, e forse in ogni generazione anteriore, come possiamo supporlo dall'esame della struttura dei fiori, e dalla visita dei calabroni.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584