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      Nessun altro di tali casi, eccettochè nella particolarità riscontrata nella Nicotiana, io vidi nelle mie esperienze di dodici anni.
      Due piante di questa varietà di Mimulus appartenenti alla sesta generazione autofecondata, e vegetanti in vasi separati, furono inter-crociate: alcuni fiori della stessa pianta furono nuovamente autofecondati. Dai semi così ottenuti, si fecero nascere pianticine derivate da un incrocio fra soggetti autofecondati ed altri nati dalla settima generazione autofecondata. Questo incrocio non produsse il minimo effetto, perchè le piante inter-crociate furono minori in altezza alle autofecondate, nella proporzione di 100 a 110. Questo caso è proprio analogo a quello che fu riferito a proposito dell'Ipomaea, per i nipoti di Heros e, in apparenza, per i suoi pronipoti; perchè le pianticine ottenute dall'inter-incrocio di queste piante non furono per alcun modo superiori a quelle della generazione corrispondente, ottenute da fiori autofecondati. Per cui, in diversi casi, nelle piante autofecondate per diverse generazioni e costantemente coltivate in condizioni il più possibile eguali, l'incrociamento non ebbe buoni risultati.
      Tentai allora un'altra esperienza. Prima, autofecondai nuovamente alcune piante dell'ottava generazione, facendo nascere ancora piante della nona generazione autofecondata. Secondariamente, due piante della ottava generazione autofecondata furono reciprocamente inter-crociate come nella surriferita esperienza; ma l'operazione si basava in tal caso sopra piante provenienti da un nuovo ceppo, preso in un giardino lontano.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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