Lo stesso avvenne colla discendenza di piante del ceppo brasiliano sottoposto alla stessa prova. Tuttavia i progenitori del ceppo inglese produssero molti più semi dopo l'incrocio con un'altra pianta, che dopo l'autofecondazione. Di più, al Brasile, i genitori erano sterili, a meno che fossero stati fecondati col polline di un'altra pianta. Le pianticine inter-crociate ottenute in Inghilterra dal ceppo brasiliano, paragonate alle pianticine autofecondate della seconda generazione corrispondente, diedero un numero di semi che stava in proporzione di 100 a 89. I due gruppi di piante s'eran lasciati al libero accesso degli insetti. Se noi ritorniamo ora agli effetti dell'incrocio delle piante di ceppo brasiliano col ceppo inglese (incrocio che unisce due piante lungamente vissute in condizioni difformi), noi troviamo che la discendenza fu, come anteriormente, inferiore in altezza e in peso alle piante del ceppo brasiliano dopo due generazioni autofecondate, ma fu loro inferiore di molto, nel numero dei semi prodotti (nella proporzione di 100 a 40): i due gruppi di piante erano stati abbandonati alla visita degli insetti.
Nel caso dell'Ipomaea noi abbiamo visto che le piante derivate da un incrocio con un ceppo nuovo furono superiori in altezza, come 100 a 78, e in fecondità, come 100 a 51, alle piante dell'antico ceppo, tuttochè queste ultime fossero state incrociate nelle dieci ultime generazioni. Nell'Eschscholtzia noi abbiamo un caso molto analogo, ma soltanto per ciò che riguarda la fecondità. In effetto, le piante derivate da un incrocio con un nuovo ceppo furono superiori, come fecondità, nelle proporzioni di 100 a 45, alle piante brasiliane che erano state artificialmente incrociate in Inghilterra per le due ultime generazioni, e che al Brasile devono essere state naturalmente incrociate dagli insetti durante tutte le generazioni anteriori, poichè in quella regione esse restano sterili se non sono fecondate in questo modo.
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