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      3. Mimulus luteus. - Ventidue piante ottenute dall'incrocio di fiori di una sola pianta, furono posti in gara con altrettante autofecondate; le prime stavano in altezza alle seconde, come 100 a 105, e in peso, come 100 a 103. Del resto in sette vasi sopra otto, un'autofecondata fiorì prima delle incrociate corrispondenti. Per cui, anche in tal caso le autofecondate mostrarono una certa superiorità sulle inter-crociate. Per compiere il confronto, aggiungerò che le pianticine ottenute per tre generazioni da un incrocio fra piante distinte, furono in altezza alle autofecondate, come 100 a 65.
      4. Pelargonium zonale. - Alcune piante viventi in vasi separati, che erano state propagate per barbatelle prese dalla stessa pianta e che formavano in realtà due parti d'uno stesso individuo, furono inter-crociate. I fiori di una di queste piante furono pure autofecondati e le pianticine ottenute da questi due processi di fecondazione, non differivano punto in altezza. Allorquando, poi, alcuni fiori delle suddette piante furono incrociati col polline d'una pianticella distinta, o che altri furono autofecondati, la discendenza incrociata, così ottenuta, fu in altezza alle autofecondate, come 100 a 74.
      5. Origanum volgare. - Una pianta che aveva lungamente vissuto nella mia ortaglia, s'era moltiplicata per stoloni in modo da formare una gran macchia. Alcune pianticine ottenute da un incrocio di fiori di questa pianta, le quali provenivano tutte da uno stesso soggetto, ed altre pianticine nate da fiori autofecondati, furono accuratamente confrontate dalla nascita fino alla maturità. Non differirono punto, nè come altezza nè come vigorìa costituzionale.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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