Mi duole di non aver fatto osservazioni nelle ultime generazioni, sulla uniformità in altezza delle pianticine autofecondate d'altre specie.
Questi differenti casi mi parvero presentare molto interesse. Essi ci insegnano che nuove e leggere mescolanze di colore possono venire assolutamente e stabilmente fissate senz'alcuna scelta, quando le condizioni concomitanti, sono conservate al più possibile uniformi, e non avvenga alcun inter-crociamento. Nel Mimulus non solo un colore singolare, ma una corolla più grande e una maggiore altezza della pianta, furono i caratteri stabiliti da questo fatto. Del resto, nella maggior parte delle piante, che sono state coltivate per i loro fiori, nessun carattere è più variabile che quello del colore, a meno che non lo sia quello dell'altezza. Dall'esame di questi casi, noi possiamo dedurre, che la variabilità delle piante coltivate, dal punto di vista che ci interessa, dipende prima di tutto dall'essere state assoggettate a condizioni un po' diverse, e inoltre spesso inter-crociate dal libero accesso degli insetti. Io non saprei davvero come potesse essere rifiutata questa deduzione, quando vediamo le suddette piatte produrre dei fiori il cui colore tende a modificarsi ed uniformarsi, dopo essere state coltivate in condizioni similissime per più generazioni, e inter-crociate in ciascuna generazione. Quando non potè avvenire nessun inter-crociamento con altre piante dello stesso ceppo, cioè quando i fiori furono fecondati, in ciascuna generazione, col loro proprio polline, il loro colore, nelle ultime generazioni, diventò uniforme come quelli delle piante in stato naturale, e tale uniformità si unì pure (almeno in un caso) ad una notevole eguaglianza di altezza nelle piante.
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Mimulus
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