Ma non dobbiamo dimenticare che nelle ultime generazioni, le piante incrociate erano divenute più o meno affini, ed erano state costantemente sottoposte a condizioni eguali.
È curioso l'osservare che non vi è alcuna concordanza sia fra le piante generatrici, sia nelle generazioni successive, fra il numero relativo dei semi prodotti dai fiori incrociati ed autofecondati, e la relativa facoltà di sviluppo delle pianticine ottenute da questi semi. Così, per esempio, i fiori incrociati ed autofecondati delle piante generatrici dell'Ipomaea, della Gesneria, della Salvia, del Limnanthes, della Lobelia fulgens e della Nolana, produssero un numero quasi eguale di semi, sebbene le piante ottenute da semi incrociati superassero di gran lunga in altezza quelle ottenute da semi autofecondati. Nella Linaria e nella Viscaria, i fiori incrociati produssero molti più semi che gli autofecondati, e quantunque le piante ottenute dai primi fossero molto più grandi che quelle nate dai secondi, non v'ebbe però, a questo riguardo, lo stesso grado di differenza. Nella Nicotiana i fiori fecondati col loro proprio polline furono più produttivi che quelli incrociati col polline d'una varietà un po' diversa, e tuttavia le piante ottenute dagli ultimi semi furono molto più grandi, più pesanti e più forti delle loro avversarie nate da semi autofecondati. D'altra parte le pianticine incrociate dell'Eschscholtzia non furono nè più grandi nè più pesanti delle autofecondate. Ma la miglior prova della sconcordanza fra il numero dei semi prodotti dai fiori incrociati e gli autofecondati, e il vigore della loro discendenza si trova nelle piante dell'Eschscholtzia dei due ceppi brasiliano ed europeo, e in certe piante della Reseda odorata.
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