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      Nel capitolo XVII delle mie Variazioni degli animali e delle piante allo stato di addimesticazione, ebbi occasione di sviscerarne questo argomento; io mi limiterò adunque a riportare qui un'analisi dei casi che vi sono considerati, aggiungendone qualche altro che ha gran valore in questo lavoro. Kölreuter ha da molto tempo descritte alcune piante di Verbascum phoeniceum, che sterili per due anni col loro proprio polline, poterono tuttavia essere facilmente fecondate con quello di altre quattro specie; del resto, queste piante diventarono in seguito più o meno fertili per se stesse, e in un modo assai irregolare. Il signor Scott ha pure trovato che questa specie e due sue varietà erano autosterili, come aveva osservato Gärtner nel Verbascum nigrum. Secondo quest'ultimo, lo stesso avvenne in due piante di Lobelia fulgens, di cui il polline e gli ovuli erano tuttavia in stato di relazione efficace con altre specie. Cinque specie di Passiflora ed alcuni individui d'una sesta specie furono trovati sterili col loro proprio polline, ma certi cangiamenti nella loro condizione, come l'innesto con un altro ceppo, una modificazione di temperatura, bastarono a renderle fertili da loro stesse. Alcuni fiori di Passiflora alata, affatto impotenti per se stessi, fecondati col polline dei loro stessi rampolli impotenti, diventarono fertili. Il signor Scott e, dopo lui, il signor Munro, trovarono che qualche specie di Oncidium e di Maxillaria, coltivate in serra calda erano completamente sterili col loro proprio polline, e F. Müller ha constatato che lo stesso fatto avviene in un gran numero di Orchidee, viventi nel Brasile meridionale, loro patria.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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