Sembra adunque che una temperatura inferiore a quella del Brasile, favorisca l'autofecondità di questa pianta, mentre che una temperatura ancora più bassa la diminuisce. Le due piante ch'erano state coperte, essendosi liberate dal velo, furono tosto visitate da parecchi insetti, e fu curioso il vedere con quale rapidità esse si copersero di capsule.
L'anno seguente, otto fiori delle piante di ceppo brasiliano di origine autofecondata (cioè a dire i nipoti delle piante che vissero al Brasile) furono nuovamente autofecondate e produssero cinque capsule, contenenti in media 24,4 sementi con un massimo di 44, in qualcheduna di esse, per cui la loro autofecondità fu certo accresciuta di molto, poich'ella andò sempre crescendo nelle due generazioni ottenute in Inghilterra. In fine noi possiamo concludere, che le piante di origine brasiliana, sono nel nostro paese molto più feconde per se stesse che nel Brasile, e in Inghilterra, molto meno che le indigene. Ne risulta che le piante di origine brasiliana, ritennero per eredità una parte della loro primitiva costituzione sessuale. Al contrario, alcuni semi di piante inglesi che io mandai a F. Müller, e ch'egli seminò al Brasile, furono molto più fertili per se stesse, che le piante che erano state coltivate qui per più generazioni. Ma questo osservatore mi avvertì che una delle piante di origine inglese che non fiorì nel primo anno, e fu quindi esposta per due stagioni al clima del Brasile, si mostrò completamente sterile come le piante brasiliane, mostrando così con quale rapidità il clima abbia esercitata la sua influenza sopra la sua costituzione sessuale.
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