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      Essa era dunque per certo feconda in se stessa. L'altra fu per metà autosterile, perchè essa produsse poche capsule e quasi tutte piccolissime. Tuttavia, quando questa pianta raggiunse il suo sviluppo, le branche superiori toccando sotto il velo si incurvarono; approfittando di questa circostanza, le api poterono succhiare i fiori a traverso la maglia del tessuto e trasportarne il polline sulle piante circostanti. Queste branche si caricarono allora di capsule, mentre che le loro parti inferiori ne restarono affatto prive. La costituzione sessuale di questa specie è adunque molto simile a quella della Reseda odorata.
      Conclusioni sulle piante autosterili.
      Allo scopo di favorire il più che fosse possibile l'autofecondazione, in qualcheduna delle precedenti piante parecchi fiori di Reseda odorata e molti di quelli dell'Abutilon furono fecondati col polline d'altri fiori della stessa pianta, e nel caso del Senecio, col polline d'altri fiori dello stesso corimbo; non ne derivò alcuna differenza nei risultati. F. Müller esperimentò tutti e due i metodi d'autofecondazione nel caso della Bignonia, del Tabernaemontana e dell'Abutilon, e senza constatarne anch'egli i risultati differenti. Tuttavia nell'Eschscholtzia esso trovò che negli altri fiori della stessa pianta il polline era un po' più efficace che quello dello stesso fiore. Hildebrand(90) trovò lo stesso fatto in Germania, poichè sopra quattordici fiori di Eschscholtzia così fecondati, tredici diedero capsule contenenti in media 9,5 granelli, mentre che sopra ventun fiore, fecondati col loro proprio polline, solo quattordici diedero delle capsule contenenti in media 9 grani.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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