Hildebrand ha trovato un segno della stessa differenza nella Corydalis cava, e F. Müller nell'Oncidium.(91)
Se noi consideriamo l'insieme dei numerosi casi di autosterilità completa qui innanzi riportati, noi restiamo stupiti della loro diffusione nel regno vegetale. Il loro numero non è ancor noto, perchè essi non possono essere scoperti che proteggendo le piante dagli insetti, e fecondandole poi sia col polline di un'altra pianta della stessa specie, sia col loro proprio, e quest'ultimo deve in tal caso mostrare in tutte le esperienze la medesima efficacia. Senza queste prove è impossibile di sapere se l'autosterilità è dovuta all'essere gli organi riproduttori maschi o femmine, od all'essere entrambi affetti da cambiamenti nelle condizioni vitali. Nel corso delle mie ricerche io ne scopersi tre nuovi casi, e F. Müller ha osservato degli indizi di molti altri. È quindi probabile che in seguito si troverà ch'essi sono frequenti.(92)
Siccome fra le piante della stessa specie e della stessa parentela alcuni individui sono autosterili ed altri fecondi per se stessi (la Reseda odorata ce ne ha dato l'esempio), non è sorprendente che alcune specie dello stesso genere differiscano nello stesso modo. Ad esempio, i Verbascum phoeniceum e nigrum sono affatto autosterili, mentre il V. thapsus e il lychnitis sono affatto autofertili, come io stesso osservai. La stessa differenza esiste tra più specie di Papaver, Corydalis ed altri generi. Tuttavia, fino ad un certo punto, la tendenza all'autosterilità è notevole in qualche gruppo, come abbiamo visto nel genere Passiflora e nelle Vandee fra le Orchidee.
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