In molti fiori la bellezza va a scapito degli stessi organi riproduttori, come nei flosculi di molte Composite, i fiori esteriori della Hydrangea e i fiori terminali della spica del Muscari. V'č pure ragione di credere (ed era opinione di Sprengel) che i fiori differiscano di colore, secondo le specie d'insetti che devono frequentarli.
E non č soltanto il colore vivace dei fiori che suol attirare gli insetti, ma ancora le strie e le fascie di color carico che si veggono spesso, e il cui scopo, secondo credeva Sprengel, sarebbe quello di condurli al nčttare. Queste macchie seguono i vasi nei petali o ne occupano gli intervalli. Esse possono o predominare sopra un petalo solo o su tutti, superiori e inferiori (uno o pių eccettuati); esse possono ancora formar un anello di color carico nel tubo della corolla, o concentrarsi sui bordi d'un fiore irregolare. Nelle varietā bianche di pių fiori, come Digitalis purpurea, Antirrhinum majus, molte specie di Dianthus, Phlox, Myosotis, Rhododendron, Pelargonium, Primula e Petunia le macchie si conservano generalmente, sebbene il resto della corolla sia diventato tutto bianco; ma tale conservazione č dovuta a ciō che il loro colore, essendo pių intenso, pių difficilmente scomparisce. La funzione di guide, che, secondo Sprengel, avevano le strie, io credetti per molto tempo che fosse immaginaria, perchč gli insetti senza questo aiuto scoprono benissimo il nčttare e praticano delle aperture laterali per trovarlo. Esse trovano pure le piccole ghiandole nettarifere delle stipule e delle foglie in certe piante.
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