Del resto, alcuni fiori, come certi papaveri, sebbene non nettariferi, hanno queste strie conduttrici; ma noi possiamo anche ammettere che alcune piante conservino le traccie d'un loro primo stato nettarifero. D'altra parte le strie sono molto più comuni nei fiori asimmetrici, la cui entrata potrebbe imbarazzare gli insetti, più che nei fiori regolari. John Lubbock ha provato(100) che le api distinguono perfettamente i colori e ch'esse perdono molto tempo quando la posizione del nèttare ch'esse hanno una volta trovato, viene cambiata, sia pure di pochissimo. Mi pare che questi differenti casi sono la prova migliore che lo sviluppo di queste macchie è realmente in relazione a quello del nèttare. I due petali superiori del Pelargonium commune sono pure marcati alla loro base, ed io ho più volte osservato, che quando i fiori variano in modo da diventare peloriati o regolari essi perdono il loro nèttare e nel tempo stesso le loro macchie di color carico. Queste macchie adunque e le cellule del nèttare sono evidentemente in intima connessione fra loro, e il miglior raziocinio in proposito si è ch'essi si sviluppino simultaneamente con uno scopo speciale, la cui unica giustificazione è che le strie servano di guida verso il nèttare. Dopo quanto si è detto, egli è del resto evidente, che gli insetti scoprirebbero molto bene il nèttare senza l'aiuto di queste strie direttrici. Esse servono alla pianta soltanto per aiutare questi animali a succhiare in un dato spazio di tempo un maggior numero di fiori che non potrebbero fare in altre condizioni; per tal modo v'è una maggiore facilità di fecondazione col polline d'una pianta distinta, e noi sappiamo già che l'incrocio ha una grande importanza.
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Lubbock Pelargonium John
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