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      Nelle piante monoiche, siccome il polline dev'essere trasportato di fiore in fiore, v'è sempre grande facilità perchè ciò avvenga. Delpino ha osservato(130) questo fatto curioso, che certi individui di noce monoica (Juglans regia) sono proterandri ed altri proterogini, e si fecondano reciprocamente. Tale avviene del nocciuolo (Corydalis Avellana)(131) e, ciò che è più sorprendente, di qualche pianta ermafrodita, come ha affermato H. Müller.(132) Nelle piante ermafrodite, lo schiudersi contemporaneo di qualche fiore soltanto, è uno dei mezzi più semplici, propri a favorire l'inter-crociamento d'individui distinti; ma tale processo renderebbe le piante meno visibili agl'insetti, a meno che i fiori avessero di grandi proporzioni, come avviene in molte piante bulbose. Kerner crede(133) che sia per questo che la pianta dell'Australia Villarsia parnassifolia, produca un fiore al giorno. Cheesman osserva pure(134) che, come certe Orchidee della Nuova Zelanda che hanno bisogno dell'intervento degl'insetti per fecondarsi, portano un fiore unico, le piante distinte non possano non essere inter-crociate.
      La dicogamia che sì largamente prevale nel regno vegetale, aumentò di molto la facilità degli incroci fra individui distinti, nelle specie proterandre che sono assai più comuni che le proterogine, i fiori giovani hanno un'azione esclusivamente maschile, e i vecchi fanno la parte di femmine. Le api si attaccano ordinariamente nella parte inferiore delle spiche fiorali per arrampicarsi all'insù: poi volano via coperte dal polline dei fiori superiori ch'esse trasportano ai fiori inferiori più vecchi dalla spica vicina che si recano a visitare.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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