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      Per tal modo l'organismo può aggiungere la condizione monoica che dev'essere stata probabilmente la prima tappa verso l'ermafroditismo, perocchè se un fiore maschio semplicissimo e una femmina (consistenti ciascuno in uno stame solo) furono insieme prodotti sullo stesso ramo e ravvolti in uno sviluppo comune presso a poco nel modo stesso che le gemme delle Composite, il fiore ermafrodito è già formato.
      Pare che non vi sia alcun limite nei cambiamenti che subiscono gli organismi sotto l'influenza delle variabili condizioni della vita, perchè qualche pianta ermafrodita, nata da una pianta (come dobbiamo supporre) diclina, dovette avere i suoi semi di bel nuovo separati. Una simile formazione può dedursi dall'esistenza di stami rudimentali, nei fiori di qualche individuo, e dalla presenza di pistilli in fiori d'altri individui, per esempio della Lychnis dioica. Ma una trasformazione di tal genere non deve esser avvenuta, a meno che la fecondazione incrociata non fosse stata già assicurata generalmente per l'opera degli insetti. Come poi la produzione di fiori maschi e femmine sopra individui distinti, abbia potuto essere vantaggiosa alla specie, mentre era già assicurata la fecondazione incrociata, ecco ciò che è difficile di comprendere. Una pianta può infatti produrre il doppio dei semi che le sono necessari per conservare il suo lignaggio malgrado il cambiamento o le modificazioni di condizioni vitali; se nessun infortunio viene a diminuire il numero de' suoi fiori, e se ella subisce delle modificazioni nei suoi organi riproduttori (come ciò avviene spesso nella coltivazione artificiale), uno spreco esagerato di molecole polliniche occorrerà per la trasformazione diclina dei suoi organi fiorali.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Composite Lychnis