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      (179) Il signor Belt mi ha riferito (28 giugno 1874) un fatto molto simile, con la sola differenza che meno della metà di corolle erano state traforate dai calabroni, e nondimeno tutte le api cessarono di succhiare i fiori intatti per la loro apertura naturale, e penetrarono invece pei fori artificiali dei fiori bucati. Come si accorsero le api che v'erano state fatte le aperture? Certo per istinto, perchè la pianta era esotica. Le api non possono vedere questi fori dalle ali del fiore dov'esse vanno sempre per primo a posarsi. Dopo che le api furono ingannate con tanta facilità togliendo via i petali della Lobelia Erinus, era evidente che in tal caso esse non erano attirate al nèttare per il suo profumo, ed è pure a dubitarsi che siano state attirate ai fori di questi fiori di Phaseolus dall'odore che ne usciva. S'accorsero forse delle aperture col tatto delle loro trombe succhiando i fiori nel solito modo, e compresero forse ch'era tempo guadagnato di posarsi sull'esterno del fiore ed approfittare di quei fori? È questo un ragionamento troppo fino, mi sembra, per un'ape; ed è più probabile che avendo visto i calabroni all'opera ed avendo compreso ciò ch'essi facevano, esse li abbiano imitati approfittando di questo piccolo passaggio, verso il nèttare. Anche negli animali altolocati nella loro specie, come le scimie, noi resteremmo meravigliati nel vedere che gli individui d'una specie, in ventiquattr'ore, hanno compreso e praticato un atto proprio di un'altra specie.
      Io osservai spesso in molte specie di fiori, che tutte le api e i calabroni che succhiavano per i fori, volavano, senza esitare, tanto sotto che sopra la corolla, ciò che dimostra che gli individui d'una località si comunicano presto fra loro le conoscenze.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Belt Lobelia Erinus Phaseolus