Alcune piante d'Ipomaea furono inter-crociate per nove generazioni successive, poi furono di nuovo inter-crociate ed incrociate con un nuovo ceppo, cioè con una pianta proveniente da un altro giardino, e la discendenza di questi due incroci, fu, in altezza, a quelle delle inter-crociate come 100 a 78, e in fecondità come 100 a 51. Un'analoga esperienza fatta sulla Eschscholtzia, diede un simile risultato riguardo alla fecondità. - In nessuno di tali casi, queste piante furono il prodotto dell'autofecondazione. Alcune piante di Dianthus furono autofecondate per tre generazioni, e ciò fu a loro certo svantaggioso; ma quando tali piante furono fecondate con un nuovo ceppo, o per soggetti inter-crociati appartenenti alla stessa origine, v'ebbe, fra le due serie di pianticine, una grande differenza in fecondità ed una leggera come altezza. La Petunia offre un caso quasi eguale. Per molte altre piante i notevoli effetti di un incrocio con un nuovo ceppo, possono essere veduti nella Tabella C. Furono pubblicate molte osservazioni(183) sullo sviluppo straordinario che prendono le pianticine provenienti da un incrocio fra due varietà della stessa specie, di cui qualcheduna è ritenuta incapace di autofecondazione; per modo che, in tal caso, non possono entrarci per niente, nè la fecondazione diretta nè la parentela. Possiamo dunque ritenere che le due suddette conclusioni sono vere, che cioè la fecondazione incrociata è generalmente vantaggiosa alla discendenza, mentre la fecondazione propria le è nociva.
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