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      Trasmetteranno alla discendenza le loro differenze caratteristiche con differente intensità; in una parola, saranno in moltissimi casi diversi fra loro. Se fosse esatto che le piante che vegetano vicine in stato naturale, siano, per molte generazioni, state assoggettate per molte anteriori generazioni a condizioni affatto identiche, le differenze che abbiamo testè accennate sarebbero assolutamente inesplicabili; ma non lo sono più, una volta ammessa l'opinione che abbiamo esposta.
      Siccome la maggior parte delle piante sulle quali ho fatto le esperienze furono coltivate nel mio giardino, o in vasi nella serra, devo aggiungere qualche parola sulle condizioni alle quali furono assoggettate e sugli effetti della loro coltivazione. Quando una specie è per la prima volta sottoposta alla coltivazione, essa può più o meno subire un cambiamento di dieta; ma essa è sempre posta a vegetare da sola e in una terra più o meno concimata; in tali condizioni cessa la sua lotta con altre piante. La considerevole importanza di quest'ultimo fatto è provata dalla quantità delle specie, che fiorendo e moltiplicandosi in un giardino, non possono esistere senza essere difese dalle altre piante vicine. Liberate da ogni gara, esse possono trarre dal suolo, anche in eccesso, quanto loro abbisogna, ed è perciò che si trovano in condizioni molto mutate. Probabilmente, la variazione di quasi tutte le piante coltivate per più generazioni, è da attribuirsi a questo fatto. Gli individui che hanno incominciato a variare s'inter-crocieranno gli uni cogli altri a mezzo degli insetti, e così si spiega la estrema diversità di caratteri che presentano molte piante a lungo coltivate.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584