Pagina (514/584)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Noi non possiamo assolutamente comprendere come il vantaggio d'un incrocio possa essere qualche volta basato sul sistema vegetativo e talvolta sul sistema riproduttore, ma più comunemente su l'uno che sull'altro. È egualmente impossibile di comprendere come più individui della stessa specie possano essere sterili col loro proprio polline, mentre altri sono affatto fertili; perchè un cambiamento di clima può aumentare o diminuire la sterilità delle piante autosterili, e finalmente come avviene che molte specie diventano più fertili sotto l'influenza d'un polline d'una specie distinta che col loro proprio. Lo stesso dobbiamo dire di molti altri fatti la cui oscurità è tale da obbligarci a confessare che per noi sono un mistero.
     
      Dal lato pratico gli agricoltori e gli orticultori possono ritrarre qualche notizia dalle conclusioni alle quali io sono arrivato. E prima, noi vediamo che i danni risultanti sia dall'incrocio tra animali affini, sia dall'autofecondazione delle piante, non dipende necessariamente da qualche tendenza malaticcia o da una debole costituzione comune ai parenti accoppiati; ma indirettamente dalla loro parentela che tende a rassomigliarli gli uni cogli altri sotto ogni rapporto, anche nella natura sessuale. In secondo luogo, che i vantaggi della fecondazione incrociata dipendono da ciò che gli elementi sessuali sono stati a un certo punto differenziali, sia perchè i loro genitori vissero in condizioni diverse, sia per incrociamento con individui cresciuti in simili condizioni, sia finalmente per quest'incognita, che noi nella nostra ignoranza chiamiamo variazione spontanea.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584