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      Il grado della loro sterilità non è proporzionale con quello che esiste nelle piante generatrici dopo una prima autofecondazione. La discendenza delle piante autofecondate scapita spesso nell'altezza, nel peso e nella vigorìa costituzionale, più frequentemente e in più alto grado che non lo faccia la maggior parte delle specie incrociate. Il decrescere in altezza è un carattere che si trasmette alla generazione successiva, ma non posso affermare che lo stesso avvenga quanto alla fecondità.
      Ho altrove dimostrato(199) che accoppiando in diversi modi delle piante eterostilee dimorfe o trimorfe appartenenti senza dubbio alla stessa specie, si ottiene un'altra serie di risultati esattamente corrispondenti a quelli che risultano dall'incrocio di specie distinte. Le piante illegittimamente fecondate col polline d'una pianta distinta appartenente alla stessa forma, producono meno grani che dopo un incrociamento legittimo con una pianta appartenente ad una forma diversa. Talvolta esse non producono grani e nemmeno capsule vuote, come avviene nelle specie fecondate con un polline differente. Il grado di sterilità è notevolmente dipendente dalle condizioni in cui vissero le piante.(200) Il polline d'una pianta distinta è assai influente su quello della forma medesima, anche quando il primo è stato collocato sullo stigma alcune ore dopo il secondo. La discendenza derivata dall'unione fra piante della stessa forma è, come gli ibridi, più o meno sterile; il polline ch'essa possiede è più o meno abortito e alcune delle pianticine che ne derivano, sono piccine e triste come gli ibridi più meschini.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584