E. HECKEL appose alla edizione francese (Paris, Reinwald, 1877).
(2) I fiori cleistogeni non sono altro che quelli che H. MOHL ha studiati sotto il nome di dimorfi (Einige Beobachtungen über dimorphe Blüthen. - Botanische Zeitung, 1863). Questo epiteto ha dovuto essere cambiato, secondo il significato particolare che gli ha aggiunto l'autore (C. DARWIN) e quello di cleistogene è, del resto, appropriatissimo ai fiori ch'esso qualifica (??e?st??, chiuso; ?e??????io genero). (Traduttore francese).
(3) Vi è qualche pianta cleistogena di cui i grandi fiori normali hanno, come nella Viola, una tendenza spiegata all'infecondità, oppure sono affatto sterili come nella Voandzeia. In tal caso la riproduzione della specie è parzialmente o intieramente affidata ai fiori anormali, e i fiori normali assumono un carattere, che, fino ad ora, sfugge a qualunque osservazione. (Traduttore francese).
(4) Gardener's Chronicle (Cronaca dei giardinieri), 1857, pag. 725 e 1858, pag. 824 e 844. - Annals and Mag. of Nat. Hist. (Annali e magazzino di Storia naturale), 3a serie, p. 462.
(5) Botanische Zeitung, 1866, pag. 129.
(6) I misteri della Natura scoperti.
(7) Il sig. John LUBBOCK ha dato un interessante sommario di tutto intiero questo argomento nel suo articolo intitolato: British Wild Flowers considered in relation to Insects (Fiori selvatici dell'Inghilterra, considerati nei loro rapporti cogli insetti, 1875). Il lavoro di H. MÜLLER: Die Befruchtung der Blumen durch Insecten (La fecondazione dei fiori col mezzo degli insetti), contiene un gran numero di osservazioni originali e di principii.
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