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      Mi premeva tanto più d'imparare qualche cosa intorno a ciò, che pochissime osservazioni di questo genere erano state fatte, per quanto io mi sappia, sopra animali tanto bassi nella serie degli organismi e tanto miseramente forniti di organi di senso, quanto sono i vermi della terra.
      Nel 1837 lessi un breve scritto alla Società geologica di Londra(2) "Sulla formazione della terra vegetale", in cui dimostravo che piccoli frammenti di marna bruciata, di cenere, ecc, di cui si era cospersa la superfice di parecchi prati, furono trovati dopo pochi anni alla profondità di qualche centimetro sotto alle zolle, ma formanti ancora uno strato. Questo apparente sprofondarsi dei corpi che stanno alla superfice dipende, come mi venne suggerito dapprima dal signor Wedgwood di Maer Hall nel Staffordshire, dalla grande quantità di terra finissima portata continuamente alla superfice dai lombrici in forma di rigetti. Questi prodotti di scarto vengono prima o dopo sparsi sulla superfice e finiscono per coprire ogni oggetto che rimane su questa. Perciò fui indotto a conchiudere che tutta la terra vegetale che copre l'intera campagna ha attraversato molte volte e attraverserà molte volte ancora, il canale intestinale dei vermi di terra. Quindi il nome di "terra animale" sarebbe per molti rispetti più acconcio di quello usato comunemente di "terra vegetale".
      Dieci anni dopo la pubblicazione di quella mia Memoria, il D'Archiac, evidentemente influenzato dalle dottrine di Elia de Beaumont, scrisse intorno alla mia "singulière théorie", e le fece l'obbiezione che essa si potrebbe applicare soltanto ai "prati bassi e umidi", e che "le terre arate, i boschi, i prati alti non presentano nessuna prova di questo modo di vedere" (3). Ma il D'Archiac deve aver ragionato in seguito a un convincimento interno e non in seguito alla osservazione, perchè i lombrici abbondano in un grado straordinario negli orti ove il terreno è sempre zappato, sebbene in quel suolo smosso essi depongano generalmente i loro rigetti in tutte le cavità aperte o entro ai loro antichi buchi, anziché alla superfice del suolo.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231

   





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