Quantunque mi sembri che queste varie obbiezioni abbiano poco peso, tuttavia determinai di fare molte osservazioni dello stesso genere di quelle già pubblicate, e affrontare il problema da un'altra parte; cioè, pesare tutti i rigetti espulsi in un dato tempo in uno spazio misurato, invece di osservare la profondità a cui gli oggetti lasciati alla superfice erano sepolti dai vermi. Ma alcune delle mie osservazioni sono divenute quasi superflue, per la pubblicazione di una bellissima Memoria del Von Hensen, che ho già menzionato, e che comparve nel 1877. Prima di entrare in particolari rispetto a questi rigetti, sarà bene dare qualche ragguaglio intorno ai costumi dei lombrici presi da osservazioni mie proprie e da quelle di altri naturalisti.
CAPITOLO I.
COSTUMI DEI LOMBRICI
Natura dei luoghi ove dimorano - Possono vivere lungamente sott'acqua - Notturni - Girano la notte - Sovente stanno presso alle aperture delle loro buche, e sono distrutti così in gran numero dagli uccelli - Struttura - Non hanno occhi, ma possono distinguere la luce dalle tenebre - Si ritirano in fretta quando sono illuminati da una luce viva, non per un'azione riflessa - Potenza di attenzione - Sensitivi al caldo e al freddo - Interamente sordi - Sensitivi alle vibrazioni e al tatto - Piccola potenza olfattiva - Gusto - Facoltà mentali - Natura del cibo - Onnivori - Digestione - Le foglie prima di essere inghiottite sono inumidite da un liquido della natura della secrezione pancreatica - Digestione extra stomacale - Ghiandole calcifere, loro struttura - concrezioni calcari che si formano nel paio di ghiandole anteriore - La sostanza calcare, in origine una escrezione, serve in seguito a neutralizzare gli acidi generati durante il processo digestivo.
| |
Memoria Von Hensen
|