Ogni cacciatore sa che egli può accostarsi molto più facilmente agli animali quando questi stanno pascolando, o sono in lotta, o stanno facendo l'amore, che non quando sono disoccupati. Questo paragone fra gli atti di un animale superiore con uno tanto basso nella scala quanto un lombrico può sembrare molto astruso, perchè noi così prestiamo al lombrico l'attenzione e qualche potenza mentale; nondimeno non veggo una ragione per mettere in dubbio la convenienza di questo paragone.
Sebbene non si possa dire che i vermi di terra posseggano la facoltà della vista, la loro sensitività per la luce li rende atti a distinguere il giorno e la notte; e così sfuggono all'estremo pericolo di rimaner preda di molti animali diurni. Tuttavia, questo loro ritirarsi nelle loro buche durante il giorno pare divenuto un'azione abituale, perchè i lombrici tenuti in vasi coperti di lastre di vetro sulle quali si erano distesi dei fogli di carta nera, e posti innanzi ad una finestra al nord-est, rimanevano durante il giorno nelle loro buche e ne uscivano ogni notte; e continuavano a far così per una settimana. Senza dubbio un poco di luce poteva essere penetrata tra le lastre di vetro e la carta nera; ma sappiamo, per le molte prove fatte coi vetri colorati, che i lombrici sono indifferenti a una luce debole.
I lombrici sembrano meno sensitivi a un calore raggiato moderato che non a una luce brillante. Opino così perchè ho tenuto un ferro per attizzare il fuoco riscaldato al calore rosso vicino ad alcuni lombrici, a una distanza che produceva nella mia mano un grado sensibile di calore.
| |
|