È stato affermato che questo liquido serva ad affrettarne lo infracidimento; ma per due volte tirai fuori dalle buche dei lombrici un buon numero di foglie e le tenni per molte settimane in una atmosfera umidissima sotto a una campana di vetro nel mio studio; e le parti che erano state inumidite dai lombrici non marcivano più presto delle altre. Quando si davano delle foglie fresche la sera ai lombrici tenuti in prigionia e si esaminavano di buon'ora al mattino, quindi non molte ore dopo che erano state trascinate nelle tane, il liquido di cui erano inumidite presentava una reazione alcalina, quando si faceva la prova colla carta di tornasole. Questo fatto si era riprodotto nel caso delle foglie di sedano, di cavolo e di rapa. Certe parti delle stesse foglie che non erano state inumidite dai lombrici furono pestate con alcune goccie di acqua distillata, e il succo così estratto non era alcalino. Tuttavia certe foglie, che erano state tirate dentro alle tane all'aria aperta, in un periodo anteriore ignoto, vennero provate, e, sebbene fossero ancora umide, di rado mostravano una traccia di reazione alcalina.
Il liquido, di cui le foglie sono bagnate, opera sopra ad esse mentre sono fresche o quasi fresche, in modo notevole; perchè le uccide e le scolora in poco tempo. Così l'apice di una foglia di carota fresca, tirata entro a una tana, si trovò dopo dodici ore che aveva preso una tinta bruna scura. Le foglie di sedano, di rapa, di acero, di olmo, di tiglio, quelle sottili dell'edera, e talora quelle di cavolo erano intaccate nello stesso modo.
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