Inoltre vidi moltissime buche nel margine erboso verticale dei viali, nel quale l'acqua non avrebbe potuto quasi penetrare, turate nello stesso modo che quelle che stanno sopra una superfice piana. Forse il turare le buche o lo ammucchiarvi sopra delle pietruzze può servire a nasconderle alle scolopendre, le quali, secondo Hoffmeister (30), sono i peggiori nemici dei lombrici. O forse i lombrici quando sono così al riparo possono rimanere col capo vicino alla buca delle loro tane, cosa che, come sappiamo, essi amano di fare, e che costa la vita a molti di essi. Oppure quelle sorta di turaccioli arrestano l'ingresso dello strato d'aria più basso, reso freddo per raggiamento notturno dal terreno e dall'erba circostante. Io propendo per questa ultima spiegazione; prima, perchè quando i lombrici erano tenuti nei vasi in una stanza riscaldata, nel qual caso l'aria fredda non poteva entrare nelle loro buche, esse le chiudevano malamente; o, in secondo luogo, perchè sovente rivestono la parte superiore delle loro buche di foglie, collo scopo, da quanto pare, di impedire che il loro corpo venga in stretto contatto colla terra fredda e umida. Ma il metodo di turare le buche può forse servire per tutti gli scopi sopra menzionati.
Qualunque ne sia il motivo, esso dimostra che i lombrici non amano di lasciare aperte le bocche delle loro buche. Nondimeno le riaprono la notte, sia che possano o no richiuderle dopo. Nel terreno zappato di fresco si veggono numerose buche aperte, perchè in questo caso i lombrici eiettano i loro rigetti nelle cavità lasciate nel terreno, o nelle buche antiche, invece di ammucchiarli sopra all'apertura delle buche, e non possono raccogliere oggetti sulla superfice, coi quali proteggere quelle aperture.
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Hoffmeister
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