Sui viali del mio giardino un gran numero di foglie di tre specie di pini (P. austriaca, nigricans e sylvestris) sono regolarmente tirate dentro alle aperture delle buche dei lombrici. Queste foglie consistono in due aghi notevolmente lunghi nelle due prime specie e corti nell'ultima specie, e sono unite da una base comune; ed è da questa parte che esse sono tirate dentro quasi invariabilmente nelle buche. Vidi soltanto due o tre eccezioni a questa regola coi lombrici in stato di natura. Siccome le foglie aghiformi dalle punte molto aguzze sono trascinate nella stessa buca, ogni ciuffo forma un perfetto chevaux de frise. In un caso molti di questi ciuffi erano spinti in su alla sera, ma al mattino seguente nuove foglie erano state spinte dentro, e le buche erano di nuovo bene protette. Queste foglie non possono venir tirate nelle buche un po' profondamente, se non per la base, poichè un lombrico non può tener fermi due aghi alla volta, e se uno solo fosse ghermito all'apice, l'altro si stringerebbe sul suolo e impedirebbe l'ingresso a quello afferrato. Ciò era manifesto nei due o tre casi menzionati sopra. Quindi onde i lombrici possano fare a dovere il loro lavoro, essi debbono trascinare nelle buche le foglie di pino per la base, ove i due aghi sono riuniti. Ma come siamo guidati in questo lavoro è una quistione molto dubbia.
Questa difficoltà indusse mio figlio Francesco e me a studiare i lombrici in prigionia per parecchie notti coll'aiuto di una luce incerta, mentre stavano trascinando entro alle loro buche le foglie dei pini sopra menzionati.
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Francesco
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