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      Furono lasciati due grossi mucchi di foglie a marcire nel mio giardino, e alcuni mesi dopo che erano state tolte le foglie, la superfice nuda, di un diametro di parecchi metri, rimase tanto fittamente coperta per alcuni mesi dei rigetti, che essi formavano quasi uno strato continuo; e la grande quantità di lombrici che erano vissuti colà deve essersi cibata durante tutto quel tempo della sostanza nutritiva contenuta nella terra nera.
      Lo strato inferiore di un altro mucchio di foglie morte misto a un po' di terra venne esaminato con un forte ingrandimento, e il numero di spore di varia forma e mole che esso conteneva era meravigliosamente grande; e queste disfatte nel ventriglio dei lombrici erano largamente sufficienti a sostenerli. Ogniqualvolta vi è alla superfice un gran numero di questi rigetti, poche o punte foglie son tirate dentro alle buche; per esempio, fu esaminata quotidianamente per lo spazio di parecchie settimane l'erbetta lungo un filare d'alberi della lunghezza di circa 200 metri, ed ogni mattino si trovavano nuovi rigetti; ma non una foglia sola era introdotta in quelle buche. Quei rigetti pel loro colore nero e per la natura del sottosuolo non potevano essere stati portati su da una profondità superiore a 15 o 20 centimetri. Di che cosa vissero per un tempo così lungo i lombrici se non di terra nera? D'altra parte, ogniqualvolta viene introdotto nelle buche un gran numero di foglie, i lombrici sembrano nutrirsi principalmente di queste, perchè allora i rigetti di terra sono pochi alla superfice.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231