Questa differenza nel modo di comportarsi dei lombrici nei differenti tempi spiega forse una asserzione del Claparède, cioè, che le foglie triturate e la terra si trovano sempre in parti distinte dei loro intestini.
Figura 2: Rigetto torriforme preso vicino a Nizza, costrutto di terra, emesso probabilmente da una specie di Perichoeta; grandezza naturale, copiato da una fotografia.
Talora i lombrici sono numerosi in luoghi ove non possono trovare che poche o punte foglie morte o vive; per esempio, sotto il selciato di cortili bene spazzati, nei quali solo per caso vengono a cadere delle foglie portate dal vento. Mio figlio Orazio esaminò una casa, di cui un angolo era caduto; e trovò colà nella cantina, che era sommamente umida, molti rigetti di lombrici fra i sassi di cui era selciata la cantina; e in questo caso non è probabile che i lombrici possano avere avuto delle foglie.
Ma la prova migliore da me conosciuta, di lombrici che vivano almeno durante un tratto di tempo notevole esclusivamente della sostanza organica contenuta nella terra, mi venne data da alcuni fatti che mi furono comunicati dal dottore King. Presso a Nizza i grossi rigetti sono in numero straordinariamente grande, cosicchè se ne trovano da 5 a 6 in uno spazio di un piede quadrato. Si compongono di una terra fina, di color pallido, contenente materia calcare, la quale dopo d'essere passata pei corpi dei lombrici e disseccata aderisce con grande forza. Ho ragione di credere che questi rigetti siano formati dalle specie del Perichœta, che si sono colà naturalizzate dall'Oriente (37). Sorgono a mo' di torricelle (vedi Fig.
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