Se ciò non fosse stato fatto bene, le punte acute delle foglie aghiformi avrebbero impedito il regresso del lombrico nella buca; e queste strutture sarebbero parse delle trappole armate di punte di filo di ferro, tali da render facile ad un animale l'ingresso, difficile o impossibile l'egresso. L'abilità dimostrata da questi lombrici è degna di nota ed è tanto più notevole in quanto che il Pinus sylvestris non è indigeno di questo paese.
Dopo di aver esaminato queste buche fatte dai lombrici in prigionia, osservai quelle che erano in una aiuola vicino ad alcuni pini. Queste erano state tutte turate nel modo consueto con foglie di questo albero, introdotte per un tratto lungo da due centimetri e mezzo a 3 centimetri; ma l'aperture di molte di esse erano pure tappezzate con quelle foglie, miste con frammenti di altre sorta di foglie ad una profondità di 10 o 12 centimetri. I lombrici stanno sovente, come abbiamo già detto, per molto tempo vicino alla bocca delle loro tane, da quanto pare per scaldarsi; e le strutture a mo' di cesta formate dalle foglie debbono riparare i loro corpi dal contatto della terra fredda e umida. La superfice netta e quasi lucida delle superfici delle foglie di pino induce a credere che i lombrici vi rimangano consuetamente sopra.
In generale, o molto spesso, le buche le quali si sprofondano molto nel terreno terminano allargandosi un tantino e formando una cameretta. Qui, secondo Hoffmeister, uno o parecchi lombrici svernano avvoltolati a palla. Il sig.
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Pinus Hoffmeister
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