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      CAPITOLO III
     
      QUANTITÀ DI TERRA FINA PORTATA ALLA SUPERFICE DAI LOMBRICI
     
      Rapporto in cui vari oggetti sparsi sulla superfice dei campi erbosi sono coperti dai rigetti dei lombrici - Il seppellirsi di un sentiero selciato - Lento abbassamento di grosse pietre lasciate sulla superfice - Numero di lombrici che vivono entro a un dato spazio - Peso della terra rigettata da una buca, e da tutte le buche entro a un dato spazio - Spessore dello strato di terra vegetale che formerebbero i rigetti sopra a un dato spazio in un dato tempo quando venissero sparsi uniformemente - Lento rapporto in cui può crescere la terra vegetale ad una grande spessezza - Conclusione.
     
      Veniamo ora al soggetto più immediato di questo volume, cioè alla quantità di terra che è portata su dai lombrici dal di sotto alla superfice, e che poi viene sparsa più o meno interamente dalla pioggia e dal vento. Si può fare il calcolo di questa quantità in due modi: col rapporto in cui gli oggetti che stanno alla superfice vanno sotterrandosi, e più accuratamente pesando la quantità portata su in un dato tempo. Cominceremo col primo metodo, siccome fu il primo che venne seguito.
      Presso a Maer Hall nello Straffordshire venne sparso un fitto strato di calce viva verso l'anno 1827, sopra a bel tratto di buon pascolo, che non era stato fino ad allora arato. Si praticarono in questo terreno degli scavi quadrati sul principio di ottobre del 1837, e le sezioni mostrarono uno strato di zolle erbose, formate da un intreccio di radici e di erbe, dello spessore di 12 millimetri, sotto al quale, a una profondità di 5 cent., 12 millim.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231

   





Maer Hall Straffordshire Conclusione