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      È molto improbabile che dei lombrici abbiano emigrato dai campi vicini per andare nel piccolo spazio sotto all'atrio, dopo che era stato esportato il terreno della superfice nel quale preferiscono vivere. Perciò possiamo conchiudere che le buche e i rigetti che si vedevano qui durante le sette settimane seguenti erano opera degli antichi abitanti di quello spazio. Citerò alcuni brani delle note del Farrer.
      Agosto, 26, 1877, cioè cinque giorni dopo ripulito il pavimento. La notte precedente vi era stato un acquazzone, che aveva ben lavato la superfice, e allora si contarono le bocche di quaranta buche. Alcune parti del concreto erano salde, e non erano mai state penetrate dai lombrici e qui stava l'acqua della pioggia.
      Settembre, 5. - Tracce di lombrici, fatte durante la notte precedente, si potevano scorgere sulla superfice del suolo, e cinque o sei rigetti vermiformi erano stati spinti in su. Questi erano sformati.
      Settembre, 12. - Durante gli ultimi sei giorni i lombrici non hanno lavorato, sebbene molti rigetti fossero stati emessi nei campi vicini; ma a questa data la terra alle bocche delle tane era un po' rialzata ossia i rigetti erano emessi, in dieci nuovi punti. Questi erano sformati.
      S'intende che quando si parla di una nuova buca, si vuole dire soltanto che una buca antica è stata riaperta. Il Farrer rimase colpito dalla costanza con cui i lombrici tornavano ad aprire le loro antiche buche, anche quando non si emetteva da essi nessuna terra. Osservai sovente lo stesso fatto, e in generale le bocche delle tane sono protette da un mucchio di ciottoli, bastoncini e foglie.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231

   





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