Vi si trovò una moneta colla data del 337 A. D. Mio figlio Guglielmo visitò quel luogo prima che gli scavi fossero compiuti; ed egli mi riferisce che la massima parte dei pavimenti erano dapprima coperti di molti rottami e pietre cadute, coi loro interstizi compiutamente pieni di terra vegetale, ove abbondavano, da quanto dicevano i lavoranti, di lombrici, sopra ai quali era della terra vegetale priva al tutto di pietre. Tutta la massa aveva in più luoghi lo spessore da 90 cent, a metri 1, cent. 20. In una stanza grandissima la terra sovrastante era spessa soltanto 75 centimetri; e dopo che questa venne tolta via, tanti rigetti furono emessi tra le tesseræ che la superfice doveva quasi essere spazzata ogni giorno. Una grande parte dei pavimenti era molto bene livellata. Le cime dei muri crollati erano in alcuni punti coperte da uno strato di terra vegetale dello spessore di soli 10 o 12 centimetri, per cui erano sovente urtati dall'aratro, ma in altre parti erano coperte da cent. 32,5 a 45 centimetri di terreno. Non è probabile che questi muri possano essere stati minati dai lombrici e si siano abbassati, perchè posavano sopra a un fondamento di una sabbia rossa durissima, nella quale i lombrici potevano appena scavare. Tuttavia mio figlio trovò che il cemento, tra le pietre dei muri di un ipocausto, era attraversato da molte buche di lombrici. I ruderi di questa villa stanno sopra a un terreno che ha un pendio di circa 3°; e la terra pare essere stata da lungo tempo coltivata.
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Mio Guglielmo
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