Sotto a tutte le tesseræ sconnesse erano una o due buche di lombrici aperte. I lombrici avevano parimenti penetrato i vecchi muri di quelle rovine. Un muro, che era stato appunto messo a nudo durante gli scavi allora avviati, venne esaminato; era composto di grosse selci, ed aveva uno spessore di 45 centimetri. Pareva intatto, ma quando gli si levò la terra di sotto, si vide che nella parte più bassa il cemento era tanto sgretolato che le selci si staccarono e caddero pel loro proprio peso. Qui nel centro del muro, alla profondità di cent. 72,5 sotto all'antico pavimento e a metri 1, cent. 22, mill. 17 sotto alla superfice del campo, si trovò un lombrico vivo, e il cemento traforato da parecchie buche.
Un secondo muro fu messo a nudo per la prima volta, e si trovò una buca aperta sulla sua cima rotta. Scostando le selci si potè seguire questa buca fino nell'interno del muro; ma siccome alcune delle selci aderivano fortemente, tutta la massa fu disturbata gettando giù il muro, e si potè seguire la buca fino al fondo. I fondamenti di un terzo muro, che pareva intatto, giacevano alla profondità di metri 1,20 sotto ad uno dei pavimenti, e naturalmente ad una profondità molto più grande sotto al livello del suolo. Una grossa selce venne distaccata dal muro a cent. 30 circa dalla base, e questo richiedette molta forza, perchè il cemento era intatto; ma dietro alla selce proprio nel mezzo del muro il cemento era friabile, e in quel punto si trovarono parecchie buche di lombrici. Il Joyce e i miei figli furono sorpresi del color nero del cemento in quello e in parecchi altri casi, e della presenza di terra vegetale nell'interno dei muri.
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Joyce
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