Questa conclusione si appoggia all'aspetto dei rigetti emessi da poco, perchè questi sovente mi ricordarono l'aspetto del colore quando un operaio lo stritola fra due pietre piatte. Il Morren osserva che il canale intestinale è "impleta tenuissima terra, veluti in pulverem redacta" (73). Il Perrier parla pure dello "stato di pasta sommamente fina alla quale si riduce la terra che essi rigettano, ecc." (74).
Siccome il grado di triturazione a cui le particelle di terra vanno soggette nel ventriglio dei lombrici ha un certo interesse (come vedremo in seguito), io cercai di ottenere una prova di ciò esaminando con cura molti frammenti che avevano attraversato il loro canale alimentare. Rispetto ai lombrici che vivono allo stato naturale è naturalmente impossibile sapere a qual grado di consumo fossero i frammenti prima di essere inghiottiti. Tuttavia è chiaro che i lombrici non sogliono scegliere le particelle già arrotondate, perchè sovente si trovano nel loro ventriglio e nei loro intestini dei pezzetti angolosi di selce o di altra roccia dura.
In tre casi furono trovate tre spine aguzze prese dagli steli di un rosaio. I lombrici tenuti in prigionia inghiottivano ripetutamente dei pezzetti angolosi di mattone duro, di carbone, di cenere, e anche dei pezzetti taglienti di vetro. Gli uccelli gallinacei e gli struzzi conservano per lungo tempo nel loro ventriglio alcune pietruzze le quali divengono in tal modo arrotondate; ma questo non sembra essere il caso nei lombrici, giudicando dal gran numero dei frammenti di mattone, di perle, di vetro, di pietruzze, ecc, che si trovano comunemente nei loro rigetti e nei loro intestini.
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Morren Perrier
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