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      Un rigetto trattato in tal modo si abbassò con lentezza sorprendente, a cagione, credo, della sua vischiosità. Esso non scese giù lungo la superfice erbosa del prato, che era qui in declivio ad un angolo di 16° 20'; nondimeno molte particelle del gesso furon trovate a cent. 7,5 sotto ai rigetti. Lo sperimento venne ripetuto sopra a tre altri rigetti in diverse parti del prato, che scendeva col pendìo di 2° 30', 3° e 6°; e delle particelle di gesso si potevano vedere fra i 10 e 12 centimetri sotto il rigetto; e dopo che la superfice era divenuta asciutta, furono trovate delle particelle in due casi a una distanza di 12 a 15 centimetri. Furono lasciati parecchi altri rigetti con creta precipitata posta sul vertice di essi all'azione naturale della pioggia. In un caso, dopo una pioggia non troppo dirotta, i rigetti avevano una striscia longitudinale bianca. In due casi la superfice del terreno era divenuta un po' biancastra per un tratto di 25 millimetri dai rigetti; e un po' di terra raccolta alla distanza di cent. 5,12, ove il pendìo era di 7°, mostrava una lieve effervescenza quando si poneva entro ad un acido. Dopo una settimana o due la creta era interamente o quasi interamente portata via dall'acqua da tutti i rigetti sui quali era stata messa, e questi avevano ricuperato il loro colore naturale.
      Si può osservare che dopo una pioggia dirotta si vedono sui campi piani o quasi piani delle pozze poco profonde, ove il terreno non è molto poroso, e l'acqua vi è sovente un po' melmosa; quando quelle piccole pozze si sono prosciugate, le foglie e i fusti dell'erba sul fondo sono generalmente spalmati di un sottile strato di melma.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231