Risultamenti molto simili a questi, rispetto allo spessore della terra vegetale, furono ottenuti nella valle vicina.
Il colle di Santa Caterina, presso a Winchester, è alto da 98 a 100 metri, e consiste in un cono ripido di formazione cretacea di circa 1/4 di miglio di diametro. La parte superiore fu convertita dai Romani, oppure, come alcuni credono, dagli antichi Brettoni, in un attendamento, scavando tutto intorno ad essa un fosso largo e profondo. Una grande parte dei materiali estratti durante quel lavoro fu portata su, per cui si formò una sorta di terrapieno sporgente; e questo ebbe l'effetto di impedire che i rigetti dei lombrici (i quali sono in certe parti molto numerosi), i sassi e altri oggetti venissero trascinati o sgretolati e rotolassero nel fosso. Il terreno vegetale sulla parte superiore e fortificata del colle si trovò avere in molti punti uno spessore di soli 5 centimetri e mezzo a 8 cent.; mentre s'era accumulato al piede del terrapieno sopra il fosso ad uno spessore, in molti luoghi, di 20 a 23 centimetri.
Sul terrapieno stesso il terreno vegetale era spesso soltanto 25 a 37 millimetri; e dentro al fosso al fondo variava da 5 centimetri e mezzo a 8 centimetri, ma era in un punto spesso 15 cent. Sul lato nord-ovest del colle, sia che non fosse mai stato fatto un terrapieno sopra al fosso, sia che questo fosse stato tolto via in seguito, non vi era nulla che impedisse ai rigetti dei lombrici, alla terra e ai sassi di essere trascinati dall'acqua nel fosso, in fondo al quale il terreno vegetale formava uno strato dello spessore di 27 centimetri e mezzo a 55 cent.
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