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      Insomma, è appena possibile dire troppo intorno alla piena corrispondenza nella struttura generale, nella minuta struttura dei tessuti, nella composizione chimica e nella costituzione, fra l’uomo e gli animali più elevati, specialmente le scimmie antropomorfe.
      Sviluppo embrionale. - L’uomo si sviluppa da un ovulo il quale ha circa la 125ª parte di un pollice in diametro (il poll. vale 25 mill.), e non differisce punto dagli ovuli degli altri animali. Lo stesso embrione, nel suo periodo affatto iniziale, malagevolmente si può distinguere da quello di altre specie dello scompartimento dei vertebrati. In questo periodo le arterie scorrono in rami a mo’ di arco, come se fossero per portare il sangue alle branchie che non si trovano nei vertebrati superiori, quantunque rimangono ancora le fessure ai lati del collo ad indicare la loro primiera posizione. In un periodo alquanto più inoltrato, quando le estremità sono sviluppate, "i piedi delle lucertole e dei mammiferi (siccome nota l’illustre Von Baer) le ali ed i piedi degli uccelli, non meno che le mani ed i piedi dell’uomo, derivano tutti dalla stessa forma fondamentale". È, dice il professore Huxley, al tutto negli ultimi stadi dello sviluppo che il giovane essere umano presenta evidenti differenze dalla giovane scimmia, mentre quest’ultima si distacca nei suoi sviluppi dal cane quanto l’uomo. Per quanto straordinaria possa parere quest’ultima asserzione, si può dimostrare vera.
      Dopo le asserzioni di così eminenti autorità, io farei cosa superflua se riferissi ancora altri particolari dimostranti che l’embrione umano somiglia strettamente a quello degli altri mammiferi.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Von Baer Huxley