Si può aggiungere tuttavia che parimente l’embrione umano rassomiglia per molti tratti della sua struttura a certe forme inferiori adulte. Per esempio, il cuore esiste dapprima come un semplice vaso pulsante, gli escrementi sono evacuati in un condotto a mo’ di cloaca, e l’osso coccige sporge come una vera coda "protendendosi considerevolmente oltre i piedi rudimentali". Negli embrioni di tutti i vertebrati respiranti l’aria atmosferica, certe ghiandole, chiamate corpi di Wolff, corrispondono ed operano come i reni dei pesci adulti. Anche fino all’estremo periodo embrionale si possono osservare talune vistose rassomiglianze fra l’uomo e i sottostanti animali. Bischoff dice che le circonvoluzioni del cervello nel feto umano alla fine del settimo mese sono a un dipresso allo stesso punto in cui è lo sviluppo del babbuino adulto. Il pollice del piede, siccome nota il professore Owen "che forma il fulcro nella stazione eretta e nel camminare, è forse il tratto più caratteristico della struttura umana"; ma in un embrione di circa un pollice (25 mill.) di lunghezza il prof. Wyman ha trovato " che il pollice del piede era più corto degli altri, e invece di essere parallelo con quelli, faceva un angolo sul lato del piede, corrispondendo così a quella condizione che è permanente in questa parte nei quadrumani". Io voglio conchiudere con una citazione di Huxley, il quale, fatta la domanda se l’uomo si origini in un modo differente da un cane, un uccello, una rana od un pesce, dice, "la risposta non è oggi dubbiosa; incontestabilmente il modo di origine e gli stadi primieri dello sviluppo dell’uomo son identici con quelli degli animali che gli stanno immediatamente sotto nella scala; incontestabilmente per questi riguardi egli è assai più vicino alle scimmie che non siano le scimmie al cane".
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