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      Rudimenti. - Questo argomento, sebbene intrinsecamente non più importante dei due precedenti, vuol essere qui trattato con maggior ampiezza. Non si trova neppur uno fra gli animali superiori, il quale non abbia qualche sua parte in istato rudimentale; e l’uomo non fa eccezione a questa regola. Gli organi rudimentali debbono esser distinti da quelli che sono nascenti, sebbene in qualche caso questa distinzione non torni agevole. I primi, o sono assolutamente senza uso, come le mammelle nei maschi dei mammiferi od i denti incisivi dei ruminanti che non forano mai la gengiva, oppure rendono un così scarso servizio ai loro possessori attuali, che non possiamo supporre che essi si siano sviluppati nelle attuali condizioni. Gli organi in quest’ultimo stato non sono strettamente rudimentali, ma tendono a quello. D’altra parte gli organi nascenti, sebbene non pienamente sviluppati, servono grandemente ai loro possessori, e sono suscettivi di ulteriore sviluppo. Gli organi rudimentali sono eminentemente variabili; e ciò s’intende in parte, perchè sono senza uso o quasi senza uso, e quindi non ulteriormente soggetti alla scelta naturale. Spesso si sopprimono totalmente. Quando ciò segue, non sono più soggetti a ricomparire talora per ritorno, o regresso, o reversione; e questa è cosa degnissima di attenzione.
      Il difetto d’esercizio in quel periodo della vita, in cui un organo è principalmente adoperato, ciò che segue generalmente nello stato adulto; insieme colla eredità ad un corrispondente periodo della vita, sembrano essere stati gli agenti principali che hanno fatto sì che certi organi siano rimasti rudimentali.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830