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      Nella serie dei vertebrati, i meno intelligenti come i pesci e gli anfibi, non sono forniti di istinti complessi; e fra i mammiferi l’animale più notevole pei suoi istinti, cioè il castoro è intelligentissimo, come potranno persuadersene coloro che abbiano letto l’eccellente lavoro del signor Morgan intorno a questo animale.
      Quantunque i primi barlumi dell’intelligenza, secondo il signor Herbert Spencer, siansi sviluppati mercè il moltiplicarsi e il coordinarsi delle azioni riflesse, e quantunque molti fra i più semplici istinti siansi gradatamente mutati in azioni di questa sorta, e possano appena distinguersene, come nel caso del poppare dei giovani animali, nondimeno gli istinti più complessi sembrano essere stati originati indipendentemente dalla intelligenza. Tuttavia sono ben lontano dal voler negare che le azioni istintive possano perdere il loro carattere costante ed indelebile, ed essere sostituite da altre compiute mercè l’aiuto della libera volontà. D’altra parte alcune azioni intelligenti, come quando gli uccelli delle isole oceaniche imparano a sfuggire l’uomo per la prima volta, compiute per lo spazio di molte generazioni, si convertono in istinti e divengono ereditarie: allora si possono considerare come scadute di carattere, perchè non si compiono più per opera della ragione o dell’esperienza. Ma il maggior numero degli istinti più complessi sembra essere venuto in un modo al tutto diverso, cioè per mezzo della scelta naturale delle variazioni di più semplici azioni istintive.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Morgan Herbert Spencer