Dopo un certo tempo tutte le scimmie si raccolsero intorno formando un largo cerchio, e cogli sguardi intenti presentavano un aspetto sommamente ridicolo. Divennero tutte molto eccitate; cosicchè quando una palla di legno che serviva loro giornalmente di trastullo venne per caso mossa nella paglia ov’era quasi nascosta, fuggirono via all’istante tutte sgomente. Queste scimmie si comportavano diversamente quando nelle loro gabbie si metteva un pesce morto, un topo, o qualche altro insolito oggetto; perchè sebbene a prima vista fossero spaventate, si accostavano in breve e li prendevano in mano per esaminarli. Posi allora un serpente vivo in un sacco di carta, colla bocca ben chiusa, in uno dei più vasti scompartimenti. Una scimmia si accostò subito, aperse con precauzione un tantino il sacchetto, vi guardò dentro e subito fuggì via. Allora fui testimonio di ciò che ha descritto Brehm; cioè le scimmie, una dopo l’altra, col capo sollevato e rivolto da un lato, non poterono resistere alla curiosità che le spingeva a dare un’occhiatina nel sacco per vedere lo spaventoso oggetto che se ne stava tranquillamente al fondo. Sembrerebbe anche che le scimmie abbiano una certa nozione delle affinità zoologiche, perchè quelle tenute da Brehm mostrano uno strano, sebbene erroneo, istintivo terrore delle innocue lucertole e delle rane. Si è veduto anche un urango rimanere spaventato al vedere per la prima volta una testuggine.
Il principio dell’Imitazione è forte nell’uomo, e specialmente nell’uomo in stato di barbarie.
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Brehm Brehm Imitazione
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