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      Io mi unisco pienamente al giudizio di quegli scrittori i quali asseriscono che di tutte le differenze che esistono fra l’uomo e gli animali inferiori, la più importante è il senso morale o la coscienza. Questo senso, come dice Mackintosh, "ha una giusta supremazia sopra ogni altro principio di azione umana"; e si riassume in quel breve ma imperioso vocabolo dovere, tanto pieno di alto significato. È il più nobile di tutti gli attributi dell’uomo, quello che lo spinge senza esitare un momento a porre in pericolo la sua vita per salvare quella del suo simile; oppure, dopo debita deliberazione, a sacrificarla a qualche grande causa, spinto solamente da quel profondo sentimento del giusto o del dovere. Emmanuele Kant esclama: "Dovere! Meraviglioso pensiero, che non operi nè per amorevole insinuazione, nè per lusinga, nè per minaccia, ma solo per mantenere alta nell’anima la tua legge, acquistandoti così ognora il rispetto, se non sempre l’obbedienza; innanzi a te tutti gli appetiti rimangono muti, sebbene segretamente ribelli; d’onde la tua origine?".
      Questa grande questione è stata discussa da molti scrittori di provata abilità; e la mia unica scusa nel parlarne è l’impossibilità di lasciarla in disparte, e il fatto che, per quanto mi sappia, nessuno l’ha toccata esclusivamente dal lato della storia naturale. Inoltre questa investigazione ha in sè qualche interesse indipendente; è un tentativo per vedere fin dove lo studio dei sottostanti animali possa spander luce sopra una delle più alte facoltà dell’uomo.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Mackintosh Kant